Irritazione e allergia ai cosmetici: quali sono le differenze?

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Da decenni ormai i cosmetici sono una parte essenziale della vita quotidiana di tutti noi, dallo shampoo ai prodotti per il make-up, dal sapone alle creme per il viso e il corpo, dal latte detergente al profumo. Può accadere però che l’applicazione di alcuni cosmetici provochi reazioni avverse di vario tipo, come dermatiti da contatto, rash cutanei, pruriti, gonfiori derivanti da sensibilità allergica di vario tipo.

Pretty woman holding a bottle with a skin care product

Quali sono le differenze tra irritazione e allergia?

L’utilizzo di cosmetici contenenti sostanze che innescano una reazione avversa per la nostra pelle può innescare sostanzialmente due tipi di reazione: la dermatite da contatto irritativa o la dermatite da contatto allergica.

Con il termine dermatite da contatto si intende un’affezione infiammatoria cutanea che può essere caratterizzata da pruriti, rossori, gonfiori o altri sfoghi cutanei causati dall’esposizione a una determinata sostanza.

Dermatite da contatto irritativa

La cosiddetta irritazione è innescata da un meccanismo diretto e non coinvolge il sistema immunitario. È la reazione infiammatoria più comune poiché chiunque può esserne colpito. Nel momento in cui una sostanza aggressiva o irritante entra in contatto con la cute e ne altera fortemente la fisiologia, possono comparire arrossamenti pruriginosi e la pelle può diventare secca e desquamare. Nelle aree in cui la cute è più sottile, secchezza e screpolature possono comparire con più facilità, a seguito di irritazione da contatto.

Dermatite da contatto allergica

Quando insorge una reazione allergica viene coinvolto il sistema immunitario, ovvero il sistema di difesa dell’organismo. Nel momento in cui un individuo sensibile viene a contatto con la sostanza a cui è allergico (allergene), nell’organismo si attiva il sistema immunitario che riconosce la sostanza in questione come estranea e dannosa. Alcune cellule dell’epidermide (cellule di Langherans) trasportano l’allergene ai linfonodi, dove incontrano i linfociti, (globuli bianchi) sui quali sono esposti tutta una serie di recettori tra i quali quelli specifici per la sostanza allergizzante. Indice di un’allergia in corso o di un contatto avvenuto con una sostanza allergizzante è l’aumento delle IgE (immunoglobuline E). La reazione allergica, può manifestarsi con prurito, rossore, gonfiore e vescicolazione. Le zone più soggette a reazioni allergiche dovute a cosmetici sono viso, labbra, collo, occhi e orecchie.

Gravi allergie ai cosmetici sono rare, ma non è insolito trovare un individuo che presenti una leggera reazione irritativa a un ingrediente presente in un prodotto per la cura della persona. Si stima che circa il 10% della popolazione (prevalentemente donne) possa presentare nel corso della vita una forma di reazione ai cosmetici.

Non è da sottovalutare anche il fatto che molte allergie possano svilupparsi negli anni, a causa di un contatto continuo e ripetuto con sostanze allergizzanti. Non è dunque scontato che nascere senza alcun tipo di problema allergico ci mantenga al riparo da questo tipo di problemi per tutta la vita.

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Prevenire le allergie ai cosmetici

I diversi metodi per evitare l’insorgenza di allergie e irritazioni ai cosmetici sono:

  • Leggere con attenzione l’etichetta dei prodotti che si acquistano, evitando assolutamente quelli che riportano nell’INCI un ingrediente che in passato ha causato una reazione allergica o una reazione avversa di vario genere.
  • Prima di comprare un nuovo prodotto per il corpo effettuare un mini test cutaneo, applicando una piccola quantità di cosmetico sulla parte interna del polso o dietro l’orecchio. Eventuali reazioni potrebbero insorgere nell’arco delle 24 ore.
  • Dopo l’applicazione assicurarsi di conservare bene il cosmetico una volta aperto, evitando di lasciarlo aperto in luoghi dove si può accumulare polvere, sabbia, sporcizia in generale. In questo modo sarà possibile prevenire contaminazione e alterazione del prodotto, che potrebbe a quel punto presentare nuove sostanze dovute a proliferazione di microrganismi.
  • Conservare i cosmetici lontano dall’esposizione diretta al sole o da fonti di calore.

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Profumi e allergeni

La normativa 1223/2009 che regolamenta il mercato dei cosmetici stabilisce che tutte le sostanze contenute debbano essere riportate in etichetta sotto la lista degli ingredienti. L’unica eccezione è fatta per le profumazioni, per le quali è sufficiente indicare la presenza con la dicitura parfum o fragrance.

All’interno dei profumi è spesso presente, però, un gran numero di sostanze (per ogni profumo si possono avere anche 40 fragranze diverse), tra cui la maggior parte degli allergeni. È per questo motivo che il Comitato Scientifico per la Sicurezza del Consumatore dell’Unione Europea (SCCS) ha stabilito che, se presenti sopra una certa concentrazione (indice di una possibile soglia di allergenicità), queste sostanze debbano essere dichiarate in etichetta nella lista degli ingredienti.

La lista attualmente prevede un elenco di 26 sostanze:

Alpha-isomethyl ionone
Amyl cinnamal
Amylcinnamyl alcohol
Anise alcohol
Benzyl alcohol
Benzyl benzoate
Benzyl cinnamate
Benzyl salicylate
Butylphenyl methylpropional
Cinnamal
Cinnamyl alcohol
Citral
Citronellol
Coumarin
Eugenol
Evernia furfuracea
Evernia prunastri
Farnesol
Geraniol
Hexyl cinnamal
Hydroxyisohexyl 3-cyclohexene carboxaldehyde
Hydroxycitronellal
Isoeugenol
Limonene
Linaool
Methyl 2-octynoate

Trovare questi ingredienti in etichetta non significa che il prodotto faccia male o che ci saranno reazioni avverse. Semplicemente, il consumatore consapevole di essere allergico ad una o più di queste sostanze, deve esserne informato della presenza in formula. La maggior parte delle persone tollera benissimo queste e altre sostanze, anche perché i cosmetici subiscono rigorosi test sulla loro sicurezza per il consumatore.

Le soglie di allergenicità di queste sostanze sono state stabilite in maniera diversa per i prodotti a risciacquo rispetto ai prodotti leave-on, perché il tempo di contatto è naturalmente minore nei prodotti a risciacquo. La loro presenza deve essere dichiarata per legge quando presenti in concentrazioni dello 0.01% o superiore per prodotti wash-off e dello 0.001% o superiore in prodotti leave-on. 

È attualmente allo studio una revisione delle metodologie cliniche per la determinazione di questi livelli (queste sostanze non sono solo nei cosmetici) e l’ampliamento della lista.

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